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FAI IL LAVORO DEI TUOI SOGNI?

  • Immagine del redattore: Chiara
    Chiara
  • 3 lug
  • Tempo di lettura: 5 min

Sai di avere un grande potenziale ma non sai come metterlo in pratica. Sai di avere tanto da dare ma intorno a te le opportunità non ti rispecchiano. Come fare per risolvere questa situazione e aprirti la strada verso le soddisfazioni che ancora non hai avuto?


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Indice:

Orientarsi bene per il lavoro dei sogni



Alla domanda " chi sei?" la quasi maggior parte delle persone risponde il propio lavoro: "sono un ingegnere, un meccanico, una sportiva professionista ecc..ecc.." E' un fenomeno culturale di grande interesse : indica che ciò che facciamo nella nostra vita è ciò che ci definisce. In realtà, prima ancora di "essere" un lavoro, siamo delle persone, un uomo, una donna, una ragazza, di una precisa età e con dei talenti e delle passioni che ci distinguono. Eppure alla domanda generica quando si approccia qualcun@ " chi sei?" usiamo la risposta a "che cosa fai nella vita?"


QUANTE VOLTE IL LAVORO CHE FAI RISPECCHIA I TUOI TALENTI?

Partendo dal presupposto che il lavoro definisce e identifica gli individui nella società la scelta dell' impiego non va fatta solo secondo criteri economici. Che cosa ne sarebbe altrimenti della tua natura di essere umano? Verrebbe ridotta a un mero calcolo economico in cui vale l'equazione


+ guadagno = + ho valore nella società.


Alla domanda "sei felice?" la tua risposta si orienta in favore del benessere del cuore, dei sentimenti verso te stess@ o del portafoglio? A fine vita che cosa ti farà sentire di aver trascorso una vita appagante? Il denaro è molto importante, non lo escludo assolutamente, è un valore di cui tutti abbiamo bisogno per trascorrere una vita dignitosa ed anche piena di soddisfazioni ma dato che il lavoro che si svolge è così importante per quale motivo la scelta del lavoro migliore deve ricadere solo su un giudizio economico? Non ti sentiresti più liber@ e soddisfatt@ se i criteri fossero basati su quali sono i tuoi talenti e le tue passioni? Purtroppo, e spesso, questo genere di valutazione non viene considerata. Il retaggio che le generazioni ci lasciano è orientato a lavorare per sopravvivere e a mettere da parte ciò che si ama. Nella peggiore delle situazioni - che accadono spesso - un figlio o una figlia, per invidia o insoddisfazioni di uno o entrambi i genitori, viene spint@ verso decisioni che vietano alla sua unicità di esprimersi. Ti sembra strano? A me no, anzi, sono certa che molti di voi possono riflettersi in questa domanda. Le guerre e le violenze che vediamo al telegiornale coinvolgono tutta l'umanità non solo una striscia di terra lontana da noi, e le guerre che vediamo in tv sono le stesse che gli esseri umani ( non tutti per fortuna) vivono dentro di sé portando scompiglio e distruzione nelle vite di chi sta loro vicino.



ORIENTARSI BENE PER IL LAVORO DEI SOGNI

Per questo motivo orientarsi verso una scelta di vita che possa portare un beneficio non solo economico, ma anche interiore può aiutare questo mondo a raggiungere una pace auspicabile. Tutte le guerre vengono fatte unicamente per interessi economici e di potere.


Rompi dentro de te il limite del solo interesse economico e cammina verso una direzione che contempli anche la tua realizzazione come individuo liber@ e determinato a cogliere una felicità che non sia solo legata al denaro, ma alla conoscenza e alla realizzazione personale.


Questo sarà il denaro che porterai con te quando arriverà il momento di lasciare questa dimensione. Tutto questo senza ovviamente tralasciare un guadagno economico tale per trascorrere una vita soddisfacente senza pesare sulle spalle di nessuno. Ti sembra fantascienza? Anche su questo punto sono convinta che per molti di voi non è così e che tante sono le persone che spinte da una riflessione o lasciate trasportare dal flusso della vita hanno raggiunto lo stato di benessere sia economico che personale sul lavoro. Alla domanda "chi sei?" Potremmo così finalmente rispondere : "una persona felice e soddisfatta dei miei traguardi!" Svincolando la necessità di sentirsi accettati dalla società in base solo al proprio lavoro e alla percezione di valore economico che quel titolo possa dare.


Se iniziassimo a pensare così una parte dei conflitti nella relazioni e nelle famiglie svanirebbe. C'è bisogno di cultura, della cultura della propria realizzazione. Sono fortunati i ragazzi con due genitori che spingono a capire ciò che gli piace e che rispettano con le azioni ciò che imprimono nella mente dei loro figli con le parole. Eh sì, perché a parole son buoni tutti ma alla fine ciò che conta sono i fatti. E allora, perché nelle scuole non viene introdotta un'ora di ascolto e comprensione dei bisogni, sogni e ambizioni degli alunni? Come fanno i ragazzi a sapere chi sono se vengono costantemente bombardati dal valore dell'immagine e non da quello di essere se stessi? Crescendo così rimarranno ancorati a questo modo di concepire la vita tenendo strette queste convinzioni come una zona di comfort. Ed ecco adulti infelici. E pronti anche a offendere il propio prossimo per delle sciocchezze, a portare rancore, invidia, tristezza e a togliere valore alla bellezza di questa vita. Non si tratta forse di una guerra?


Vale la pena capire chi sei prima di prendere delle scelte importanti nella vita. E vale la pena rivalutare una parte di vita già vissuta per rompere le catene che ti hanno portato ad essere e fare ciò che fai adesso per proseguire , anche con molti cambiamenti e sacrifici, verso un percorso di vita che ti appartiene di più, che sia unico e irripetibile, come te.


SI OK, MA COME SI FA?

Una risposta precisa a questa domanda non c'è. Come ogni percorso di vita anche quello di scoprire chi sei è un cammino unico e irripetibile. Non esiste un metodo preciso e una serie di tappe da attraversare. Certo è che sono in molti ad averlo fatto e interessarsi alla vita di chi questi ostacoli li ha già superati è un modo per farsi influenzare positivamente e intuire quali possono essere le prossime azioni da compiere. Le persone che sanno chi sono e che hanno fatto il salto da ciò che gli altri volevano ( o non volevano ) per loro a ciò che sono in realtà tipicamente sono persone oneste, soprattutto se portano la loro esperienza come stimolo e fonte di riflessione per gli altri.


In ogni caso, qualsiasi persona tu frequenti che ti possa raccontare della sua esperienza, l'unica che può darti delle risposte certe sei tu. "Ma se non so nemmeno chi sono? " Ti domanderai. E' vero, ancora non lo sai, ma allo stesso modo in cui sei stat@ bombardat@ dall'esterno per apparire, dire o pensare in un certo modo definito e globalizzato, allo stesso modo sei stat@ bombardat@ all'interno di te.


Per questo nell'affiancamento al life coaching il primo passo da fare è destrutturare ciò che non ti occorre. Iniziando a ripulire la tua coscienza da aspetti che non rappresentano la tua unicità le risposte che cerchi emergeranno senza ostacoli.


Ti do qui uno spunto di riflessione, domandati:


"Se mi metto in contatto con quella parte di me situata al centro dell' addome, nello stomaco, e mi domando se sono felice che tipo di sensazione emerge dalla mia pancia? "


E' serenità e leggerezza? Perfetto! E' un piccolo mattoncino di pace!.


Non è così? Scendi ancora più in profondità attraverso delle domande più specifiche e cerca il bandolo della matassa, e poi agisci per scioglierlo.


Ti aspetto nel prossimo post o su zoom per una chiacchierata su come posso aiutarti. Scrivi a scuoladiyogaepilates@gmail.com


Chiara









 
 
 

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